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Pac 23-27, Piano strategico nazionale: ecco gli obiettivi

Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha illustrato in una nota i punti salienti del Piano strategico nazionale per la Politica agricola comune (Pac) 23-27 presentato il 31 dicembre 2021 alla Commissione europea.

Nel comunicato (per la versione completa clicca QUI) si legge che il Piano “mette in campo una strategia unitaria” e ha come obiettivi “il potenziamento della competitività del sistema in ottica sostenibile, il rafforzamento della resilienza e della vitalità dei territori rurali, la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e la sicurezza sui posti di lavoro, il sostegno alla capacità di attivare scambi di conoscenza, ricerca e innovazioni e l’ottimizzazione del sistema di governance”.

Il Piano strategico nazionale destina circa 10 miliardi di euro, tra Primo pilastro e Secondo pilastro, ad interventi con finalità ambientali: sono previsti 5 eco-schemi nazionali, cui sarà destinato il 25% delle risorse degli aiuti diretti, che supporteranno le aziende nell’adozione di pratiche agro-ecologiche per la sostenibilità climatico-ambientale.

“Gli eco-schemi – recita la nota – opereranno in sinergia con i 26 interventi agro-climatico-ambientali (dotazione di circa 1,5 miliardi di euro) contenuti nel Secondo pilastro, gli interventi a favore della forestazione sostenibile (500 milioni), una serie di investimenti produttivi, non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni), le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali delle organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del Pnrr”.

Il Piano prevede 2,5 miliardi di euro per l’agricoltura biologica, “considerata la tecnica di produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obiettivi ambientali previsti dalle diverse strategie europee”, e 1,8 miliardi “per il miglioramento delle condizioni di benessere animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, in attuazione della strategia Farm to Fork”.

Altri 3 miliardi di euro sono dedicati ai nuovi strumenti di gestione del rischio, nell’ambito dei quali “al già collaudato strumento delle assicurazioni agevolate, si affianca infatti il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale cui concorrono anche gli agricoltori attraverso una trattenuta del 3% dei pagamenti diretti” mentre 1,25 miliardi sono destinati alle politiche in favore dei giovani “grazie all’integrazione degli strumenti del Primo e del Secondo pilastro della Pac”.

Il Piano strategico nazionale punta al rafforzamento della competitività delle filiere “con l’obiettivo di migliorare il posizionamento degli agricoltori lungo la catena del valore, attraverso una maggiore integrazione dei diversi attori, dalla gestione dell’offerta, all’ammodernamento delle strutture produttive”. Previsti, in particolare, interventi settoriali dedicati ai settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, apistico e pataticolo.

Il comunicato sottolinea che nel Piano è previsto un sistema di aiuti al reddito più equo, “attraverso la progressiva perequazione del livello del sostegno al reddito che, prendendo a riferimento l’intero territorio nazionale, determina un sensibile riequilibrio nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne”. Contestualmente, “il 10% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito, focalizzando l’attenzione sulle aziende medio-piccole”.

 

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