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Assessore Caputo: “Sì a un terzo pilastro nella Pac per i danni da cambiamenti climatici”

L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha partecipato al “10th European Summit of Regions and Cities”, che si è svolto il 18 e 19 marzo 2024 a Mons, in Belgio.

“È stata una bella occasione – ha scritto l’assessore Caputo su Facebook – per celebrare il 30esimo anniversario del Comitato europeo delle Regioni, che ha organizzato il Summit, con sindaci, consiglieri comunali, ministri regionali e i massimi decisori europei e globali. I lavori del Summit sono stati sostanzialmente dedicati alla visione delle regioni e delle città per il futuro dell’Europa, tenendo insieme temi come la democrazia e i valori”.

“Sono intervenuto – ha aggiunto l’assessore – su un argomento di strettissima attualità come il Green Deal 2.0 e la transizione verde a livello locale. Nel corso della sessione abbiamo ragionato sull’evoluzione del Green Deal europeo, valutando i risultati, individuando le lacune e cercando di indicare le soluzioni più appropriate. Al centro del dibattito c’è stata naturalmente la revisione della Pac 23-27 che, sin dalle prime fasi attuative, ha evidenziato criticità operative che non pochi problemi hanno creato sui territori”.

“Nel mio intervento – ha continuato l’assessore Caputo – ho spiegato che i tempi sono ormai, più che maturi, per riportare l’agricoltura al centro del dibattito europeo: dalla Pac alla Legge per il Ripristino della Natura. Ho precisato che se il modello di transizione ecologica dell’agricoltura promosso dal Green Deal continuasse ad essere portato avanti in solitaria dall’Ue o senza il necessario correttivo della reciprocità a livello di scambi commerciali, il saldo degli effetti ambientali a livello globale sarebbe addirittura negativo”.

“Il concetto di base – ha spiegato l’assessore – è che la minore produzione agricola nell’Unione europea derivante da vincoli ambientali più severi e la sua conseguente delocalizzazione verso Paesi caratterizzati da regole meno rigorose farà crescere l’inquinamento a livello mondiale, penalizzando la lotta ai cambiamenti climatici che, per sua stessa natura, non può che essere condotta a livello globale. In pratica, se le scelte tengono conto solo del principio della sostenibilità ambientale si registrano conseguenze sulla desertificazione e sul dissesto idrogeologico, oltre al fatto che, con consumo invariato e riduzione delle produzioni, si incentivano le importazioni da nazioni che non rispettano le nostre stesse regole. Anzi, si aumentano quelle produzioni a livelli esponenziali, con conseguenze negative sull’ambiente”.

“Dunque la Pac 23-27 va rivista, con azioni a breve termine – ha scritto l’assessore Caputo nel post – e nel ridisegnare una nuova strategia del “Green Deal 2.0” non dovranno mancare anche contromisure per evitare la concorrenza sleale, irrobustendo l’impianto della direttiva europea: nessun accordo commerciale tra Commissione europea e Paesi terzi può essere stipulato se non si garantiscono gli stessi standard, in vigore nel mercato Ue, in termini di sicurezza sanitaria, alimentare ed ambientale, sicurezza sul lavoro e diritti dei lavoratori”.

Per l’assessore Caputo “va rivista anche la Legge europea sul Ripristino della Natura, evitando nuovi oneri a carico degli agricoltori: mi aspetto dal Parlamento europeo un segnale chiaro su questa dinamica, che credo sia l’evoluzione di un processo che deve chiudersi, in cui è stata fatta prevalere un’impostazione che ha messo in ginocchio il sistema produttivo e che rischia di distruggerlo”.

“Come ho fortemente sostenuto – ha sottolineato l’assessore – nel parere di cui sono stato relatore presso il Comitato europeo delle Regioni sulla “Gestione dei rischi e regolamentazione dei mercati: gli strumenti per rafforzare la sostenibilità dell’agricoltura europea”, è urgente e necessario rafforzare il sistema della gestione del rischio in agricoltura. È quanto mai urgente, dunque, come già evidenziato dal commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che la futura Pac si doti di un terzo pilastro di ‘crisi’ per ristorare gli agricoltori in caso di disastri legati ai cambiamenti climatici”.

“Ho, poi, anche materialmente firmato – ha ricordato l’assessore Caputo – una petizione sul rafforzamento delle politiche di coesione in Europa e la Dichiarazione conclusiva del Summit per ribadire che le regioni e le città hanno il potere di dar vita a un futuro più forte, più equo e più resiliente per l’Europa”.

Sempre nei giorni scorsi, l’assessore ha partecipato via web alla Commissione Politiche agricole (Cpa) in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dove si è discusso del Piano di gestione del rischio in agricoltura.

“Ho votato contro – ha concluso l’assessore Nicola Caputo nel post – determinando una manata intesa sul piano elaborato dal Ministero. Ho evidenziato i tanti problemi riscontrati soprattutto dalle imprese del Sud e la necessità di avviare un percorso nuovo che non potrà che partire dalla costituzione del gruppo di esperti che dovrà accompagnarci al new deal”.

 

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