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Psr Campania, bandi: 4,8 milioni per i progetti d’innovazione

Aggiornamento dell’11 luglio 2023 ore 18.30 - Con decreto dirigenziale n. 395 dell’11 luglio 2023 la Regione Campania ha rettificato l’art.14 (“Controlli amministrativi sulla domanda di sostegno”) delle Disposizioni attuative specifiche (versione 2.0) per la tipologia d’intervento 16.1.2 approvate con decreto n. 69/2023.
Aggiornamento del 20 febbraio 2023 ore 19.00 - Con decreto dirigenziale n. 69 del 20 febbraio 2023 la Regione ha disposto la rettifica del decreto n. 329/2022 limitatamente alla versione 1.0 delle Disposizioni attuative specifiche per la tipologia 16.1.2 (Allegato I al bando della tipologia d’intervento 16.1.2) e l’approvazione, quale Allegato I al bando, della versione 2.0 delle Disposizioni.

 

Con decreto dirigenziale n. 329 del 29 agosto 2022 la Regione Campania ha approvato il bando della tipologia d’intervento 16.1.2 “Sostegno ai Gruppo operativi (Go) del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei) per l’attuazione di progetti di diffusione delle innovazioni nell’ambito del rafforzamento dell’Akis campano” del Psr.

La tipologia 16.1.2 è una delle novità del periodo transitorio ed ha come obiettivo il superamento delle difficoltà del settore agricolo, agroalimentare e forestale attraverso l’innovazione e il trasferimento di conoscenze. A tal fine, sostiene la realizzazione di progetti di cooperazione a carattere innovativo, denominati Progetti operativi di innovazione (Poi), concepiti e messi in atto dai Gruppi operativi (Go) del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei).

Il bando prevede due fasi: la presentazione della proposta progettuale (fase1) e la presentazione della domanda di sostegno (fase 2).

La proposta progettuale, pena esclusione, deve essere corredata di tutta la documentazione indicata nel bando e presentata, a cura del soggetto designato quale capofila del Gruppo operativo, alla Uod 50.07.20 della Direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali all’indirizzo Pec psr.m1612@pec.regione.campania.it entro la scadenza del 21 ottobre 2022, ore 15.00.

Accederanno alla seconda fase esclusivamente le proposte progettuali in posizione utile nella graduatoria di merito definitiva. Entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione, i Gruppi operativi utilmente collocati in graduatoria rispetto alla dotazione finanziaria disponibile per ogni Focus area dovranno, per il tramite del capofila, presentare sul portale Sian la domanda di sostegno completa di tutta la documentazione amministrativa e finanziaria richiesta per la verifica dell’ammissibilità a finanziamento.

Il bando trova applicazione sull’intero territorio regionale e ha una dotazione finanziaria di circa 4,8 milioni di euro, così suddivisi:

– 1,9 milioni per le proposte progettuali che afferiscono alla Focus area 2A) “Migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole, in particolare per aumentare la quota di mercato e l’orientamento al mercato nonché la diversificazione delle attività”;

– 2,9 milioni di euro per le proposte progettuali relative alla Focus area 3A) “Migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare e attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali”.

Al momento della presentazione della proposta progettuale, il capofila del Gruppo operativo dovrà indicare una sola tra le sopraelencate Focus area in base all’attinenza della tematica della proposta progettuale. Di conseguenza, il progetto sarà posto a carico della dotazione finanziaria della Focus scelta, in base alla quale sarà redatta la graduatoria fino ad esaurimento della capienza finanziaria della Focus in questione.

La partecipazione al bando è aperta ai Gruppi operativi – costituiti ai sensi dell’articolo 56 del Regolamento (Ue) n. 1305/2013 – intesi come partenariati che coinvolgono una molteplicità di attori provenienti da diversi ambiti (agricoltori, ricercatori, consulenti, formatori, imprese, associazioni di categoria, consumatori, gruppi di interesse e organizzazioni non governative, comunità rurali e altri soggetti interessati quali, ad esempio, soggetti del terzo settore, enti locali) per la realizzazione di un comune Progetto operativo di innovazione (Poi).

Il Gruppo operativo deve essere composto da almeno due soggetti funzionali allo svolgimento delle attività progettuali e il soggetto capofila deve essere, pena esclusione, un’impresa che opera con codice Ateco 01 “Coltivazioni agricole e produzioni di prodotti animali, caccia e servizi connessi” e/o Ateco 02 “Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali”.

In buona sostanza, la tipologia 16.1,2 mira ad esaltare il ruolo e le finalità delle imprese agricole, agroalimentari e forestali nei Poi realizzati dai Gruppi operativi, ponendole al centro del processo di sviluppo delle innovazioni sin dalla definizione degli obiettivi e della progettazione dell’intervento, in linea con quanto previsto dalla proposta di regolamento della Politica agricola comune (Pac) 23-27 riguardo all’obiettivo trasversale Akis (acronimo di ‘Agricultural Knowledge and Innovation Systems’, in italiano ‘Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura’ – Scia).

Il Gruppo operativo deve:

– essere costituito in modo formale, validato con la presentazione dell’atto costitutivo (consorzio di diritto privato, società consortile, associazione riconosciuta) e solo in caso di Associazione temporanea di scopo (Ats) con la presentazione dell’impegno a costituirsi;

– avere un modello organizzativo esplicitato in un regolamento di funzionamento che evidenzi ruoli, modalità organizzative e attribuzione precisa delle responsabilità nella gestione del sostegno;

– presentare l’impegno a disseminare i risultati del progetto, secondo le modalità che illustreremo più avanti.

Infine, le imprese del settore agricolo che fanno parte del Gruppo devono avere sede operativa nel territorio della Regione Campania.

Ciascun soggetto non potrà partecipare a più di tre potenziali Gruppi operativi, pena l’inammissibilità delle ulteriori proposte progettuali eventualmente presentate. Per gli enti di ricerca, il vincolo si riferisce a ciascun dipartimento e/o centro e/o analoga articolazione e non include i partenariati già costituiti per l’azione 1 della tipologia 16.1.1 del Psr Campania.

Il Gruppo operativo dovrà presentare un Progetto operativo di innovazione (Poi), i cui contenuti siano coerenti con la Focus area prescelta.

I Poi dovranno proporre la sperimentazione di pratiche innovative in grado di: rispondere a problematiche specifiche per i settori agricolo, agroalimentare e dei territori rurali e/o cogliere potenziali opportunità in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura, determinare una ricaduta concreta sul comparto agroalimentare ed essere trasferite a una platea ampia di potenziali destinatari.

La rilevanza delle problematiche/opportunità considerate e delle relative soluzioni proposte dal Poi dovrà essere comprovata dalla presenza, all’atto della presentazione della proposta progettuale, di un numero adeguato di manifestazioni di interesse degli operatori dei settori agricolo, agroalimentare e dei territori rurali.

Aspetto qualificante del Poi è l’attività di disseminazione dei risultati, che il Gruppo operativo dovrà rivolgere principalmente alle aziende potenzialmente interessate.

Le attività di disseminazione dovranno coinvolgere almeno le imprese che hanno presentato le manifestazioni di interesse oltre che gli organismi di consulenza aggiudicatari della tipologia 2.1.1 e gli enti di formazione aggiudicatari della tipologia 1.1.1. del Psr Campania. In questo modo si intende favorire lo scambio di conoscenze e la diffusione delle innovazioni ai fini dell’inserimento strutturato delle attività dei Gruppi operativi nell’ambito più vasto della operatività degli Akis regionali.

Inoltre, su richiesta dell’Autorità di gestione del Psr, il Gruppo operativo dovrà partecipare attivamente ai partenariati individuati nell’ambito della tipologia 2.3.1 relativi all’ambito cui la proposta progettuale può essere ricondotta nonché alle iniziative del network Eip-Agri e della Rete rurale nazionale.

Il Poi dovrà contenere i seguenti elementi: elenco e ruolo dei soggetti coinvolti nel progetto; descrizione dettagliata del Poi che si intende sviluppare, collaudare o realizzare, contenente l’esposizione del problema/opportunità tecnico/organizzativo affrontato, la rilevanza del comparto/settore di intervento, i risultati attesi in termini di innovazione e le possibilità di un loro successivo trasferimento o applicazione nonché del cronoprogramma; ripartizione delle attività tra i vari soggetti del Gruppo operativo nell’attuazione del progetto; descrizione delle azioni di trasferimento, promozione e comunicazione all’esterno delle attività svolte e dei successivi risultati (a questo riguardo il Poi deve contenere la descrizione qualitativa e quantitativa del piano di disseminazione dei risultati); descrizione del piano finanziario e sua articolazione per tipo di spesa, work package e partner.

Il Poi che fruisce del sostegno dovrà avere una durata massima di 24 mesi e una dimensione di spesa ammissibile massima di 300mila euro.

Sono ammissibili a contributo le spese necessarie al raggiungimento degli obiettivi individuati dal Progetto operativo di innovazione rientranti nelle seguenti categorie di spesa eleggibili:

a) costi di “funzionamento” a carico del Gruppo operativo (spese legali per la costituzione e il funzionamento del Gruppo; spese per il personale dedicato alle attività̀ di coordinamento, gestione e monitoraggio delle azioni del Piano; spese relative a riunioni ed incontri del partenariato del Gruppo; affitto di locali funzionali al Progetto; costi riconducibili alle spese generali, riconosciute in modo forfettario così come specificato nel bando);

b) costi diretti previsti dall’art. 35 del Reg. (Ue) n. 1305/2013 per la realizzazione delle specifiche azioni previste dal Piano (investimenti funzionali alla realizzazione del Piano; spese per l’acquisto o il noleggio di macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche strettamente connesse alla realizzazione del Progetto; costi inerenti la costruzione e la verifica di prototipi, compresa la loro istallazione e collaudo; realizzazione di impianti sperimentali e loro messa a dimora; test, analisi di laboratorio e/o gustative (panel test); prove in campo; acquisizione di brevetti e licenze; acquisto di software funzionali alla realizzazione del Piano; spese per il personale direttamente coinvolto nell’esecuzione delle attività̀, spese per missioni e trasferte e consulenze esterne qualificate necessarie alla realizzazione del Piano del Gruppo; sono esclusi i costi relativi a materiali di consumo);

c) costi di divulgazione, trasferimento dei risultati e partecipazione alle attività delle reti nonché alle attività promosse dalle Autorità di gestione del Psr (organizzazione di seminari, workshop, visite guidate, sessioni dimostrative, siti web, materiale informativo e divulgativo sui risultati e l’andamento del piano; spese per il personale, strumentazioni e attrezzature e consulenze specialistiche connesse alle attività di divulgazione e trasferimento dei risultati; spese per missioni e trasferte per la partecipazione alle attività del network Pei-Agri e della Rete rurale nazionale nonché ad eventi organizzati dall’Autorità di gestione del Psr).

L’aliquota di sostegno è fissata al 100% della spesa ammissibile. L’importo complessivo richiesto a contributo deve essere pari ad un massimo di 300mila euro. Il contributo è in conto capitale.

Per le azioni che riguarderanno progetti che non rientrano nel campo di applicazione dell’art 42 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), si applica il regime di aiuto in “de minimis” come da Regolamento (Ue) n. 1407/2013.

 

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Foto tratta da pixabay.com

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