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Csr Campania 23-27, bandi: 29,7 milioni per migliorare la viabilità nelle aree rurali

Aggiornamento del 5 marzo 2023 ore 17.00 - Con decreto dirigenziale n. 151 del 5 marzo 2024 la Regione Campania ha rettificato il decreto n. 148/2024 con il quale, in relazione al bando - approvato con decreto n. 971/2023 e rettificato con decreto n. 99/2024 - dell’intervento [SRD07] del Csr 23-27, è stata posticipata la data di avvio per la presentazione delle domande di sostegno e prorogato il termine di scadenza per la presentazione delle istanze.
Aggiornamento del 4 marzo 2024 ore 21.00 - Con decreto dirigenziale n. 148 del 4 marzo 2024 la Regione Campania, in relazione al bando - approvato con decreto n. 971/2023 e rettificato con decreto n. 99/2024 - dell’intervento [SRD07] Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico delle aree del Csr 23-27, ha stabilito di: posticipare la presentazione delle domande di sostegno in modalità informatica, secondo gli standard utilizzati dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), a far data dal 2 aprile 2024; prorogare la scadenza per la presentazione delle domande di sostegno alla data dell’8 maggio 2024 ore 16.00. 
Aggiornamento del 12 febbraio 2024 ore 19.30 - Con decreto dirigenziale n. 99 del 12 febbraio 2024 la Regione Campania ha apportato modifiche ed integrazioni al bando - approvato con decreto n. 971/2023 - dell’intervento [SRD07] Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico delle aree del Csr 23-27. Per il testo consolidato del bando consultare l’allegato 2 del decreto n. 99/2024.

 

Con decreto dirigenziale n. 971 del 29 dicembre 2023 la Regione Campania ha approvato il bando dell’intervento [SRD07] Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico delle aree del Csr 23-27.

L’intervento [SRD07] mira allo sviluppo socio-economico delle aree rurali attraverso investimenti finalizzati a realizzare, adeguare e/o ampliare le infrastrutture di base a servizio delle imprese rurali agricole, delle comunità rurali nonché dell’intera società.

In questo modo si intende, da un lato, dotare i territori dei servizi di base imprescindibili per combattere lo spopolamento, soprattutto nelle aree più svantaggiate e, dall’altro, rendere maggiormente attrattive le aree rurali quali luogo di residenza, studio, lavoro e benessere psico-fisico.

L’intervento si articola nell’azione 1) Reti viarie al servizio delle aree rurali, pertanto sostiene esclusivamente gli investimenti volti alla realizzazione, adeguamento e ampliamento della viabilità pubblica a servizio delle aree rurali e delle aziende agricole con l’obiettivo di rendere maggiormente fruibili le aree interessate dai progetti, anche con riguardo alla messa in sicurezza del territorio. Per viabilità pubblica s’intende una strada di proprietà comunale facente parte di un territorio comunale tale da consentire il collegamento funzionale con altre strade comunali, strade vicinali o sovra-comunali.

Il bando dell’intervento [SRD07] ha una dotazione di 29,7 milioni e di euro e trova applicazione sull’intero territorio regionale.

Possono partecipare al bando i comuni in forma singola.

A ciascun comune richiedente è consentita la presentazione di una singola domanda di sostegno, che può riguardare anche più operazioni d’investimento fermo restando l’importo massimo di spesa ammissibile erogabile per progetto e l’importo massimo ammissibile a contributo per beneficiario di seguito riportati.

Ai fini dell’ammissibilità dei progetti, i soggetti richiedenti devono soddisfare i seguenti requisiti di ammissibilità all’atto della presentazione della domanda di sostegno:

– il soggetto richiedente deve essere un Comune in forma singola;

– per la pronta cantierabilità del progetto, il soggetto richiedente deve essere proprietario o avere la disponibilità delle aree e/o delle infrastrutture interessate dagli investimenti, tranne i casi in cui sia previsto un procedimento espropriativo o un acquisto di terreni.

Sempre ai fini dell’ammissibilità dei progetti, devono ricorrere le seguenti ulteriori condizioni:

– le azioni oggetto di sostegno devono essere coerenti, laddove presenti, con i piani di sviluppo dei comuni e dei villaggi nelle zone rurali e/o con le strategie di sviluppo locale;

– gli investimenti devono riguardare la realizzazione, l’adeguamento e l’ampliamento della viabilità di pubblica fruizione (senza vincoli di accesso) a servizio delle aree rurali e delle aziende agricole, ad esclusione della viabilità forestale e silvo-pastorale come definita decreto legislativo n. 34/2018 (sono finanziabili: la realizzazione di opere di nuova viabilità in ambito rurale solo ed esclusivamente qualora ne sia comprovata un’oggettiva carenza; l’ampliamento, ristrutturazione e messa in sicurezza della rete viaria esistente; la realizzazione, adeguamento e/o ampliamento di manufatti accessori (ad. es: piazzole di sosta e movimentazione, pubblica illuminazione, ecc.); non sono finanziabili le attività di manutenzione ordinaria);

– la domanda di sostegno deve essere corredata dalla presentazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte) o esecutivo, di cui all’art. 41 del decreto legislativo n. 36/2023, volto a fornire elementi per la valutazione della efficacia dell’operazione per il raggiungimento delle finalità dell’intervento;

– l’importo massimo ammissibile a contributo è pari a 500mila euro per ciascun beneficiario nell’intero periodo di programmazione 23-27;

– l’importo massimo di spesa ammissibile erogabile per ciascun progetto è pari a 500mila euro;

– i progetti non devono essere stati materialmente completati o pienamente realizzati prima della presentazione della domanda di sostegno, a prescindere dal fatto che tutti i relativi pagamenti siano stati effettuati (sono ammesse le attività di progettazione avviate entro i 24 mesi antecedenti alla presentazione della domanda di sostegno ma, comunque, successivamente al 1° gennaio 2023).

Nello specifico, così come richiamato nel bando, i progetti possono prevedere le seguenti attività:

– disfacimento e scarificazione della fondazione stradale (compreso il trasporto a rifiuto);

– risagomatura della carreggiata e opere di completamento quali banchine laterali, zanelle, segnaletica orizzontale e verticale, piazzole di scambio, barriere di protezione e messa in sicurezza, punti di illuminazione alimentati con fonti di energia rinnovabile, piccole strutture per l’attraversamento di fossati, avvallamenti o piccoli corsi d’acqua;

– rifacimento della fondazione stradale e della pavimentazione;

– opere per il drenaggio acque superficiali: canalette in “legno” o rivestite con “pietrame”;

– opere di difesa del suolo: in tal caso, limitatamente a quelle strettamente necessarie a risolvere problematiche di stabilità e messa in sicurezza che riguardano direttamente il tratto stradale da realizzare e/o sistemare;

– opere di inserimento paesaggistico: presenza di alberature, siepi e di altri elementi verdi qualificanti di corredo all’infrastruttura stradale;

– interventi di ingegneria naturalistica;

– oneri per la sicurezza necessari alla realizzazione dell’investimento;

– spese tecniche e generali nei limiti dell’importo della spesa ammessa, così come definite nelle Disposizioni generali;

– espropriazioni nella misura massima del 10% del totale dell’operazione ai sensi delle Disposizioni generali.

Il beneficiario si impegna a:

– realizzare il progetto conformemente a quanto definito con le disposizioni attuative dell’Autorità di Gestione regionale, fatte salve eventuali varianti e/o deroghe stabilite dalla stessa;

– fatti salvi i casi di forza maggiore, assicurare l’efficienza del progetto oggetto di sostegno per un periodo minimo pari a 5 anni successivi all’erogazione del saldo (il rispetto dell’impegno, pena la revoca del finanziamento, comprende l’obbligo, a carico del beneficiario, di assicurare la manutenzione ordinaria dell’infrastruttura per l’intero periodo).

Ulteriori impegni a carico del beneficiario sono: non prevedere limiti di accesso, assicurando la fruizione pubblica dell’infrastruttura realizzata; fornire tutti i dati e le informazioni necessarie all’Amministrazione regionale per monitorare il progetto ed il suo avanzamento dal punto di vista fisico, finanziario e procedurale; accettare tutti i controlli documentali e/o fisici disposti allo scopo di verificare lo stato di attuazione del progetto, l’avanzamento delle relative spese, il rispetto degli impegni previsti dal bando e dalla normativa applicabile, la veridicità delle dichiarazioni ed informazioni prodotte.

Il beneficiario è soggetto anche ai seguenti altri obblighi:

– obbligo di informazione, pubblicità e visibilità per l’intervento oggetto di sostegno da parte del Feasr ai sensi del Regolamento di esecuzione (Ue) n. 129/2022;

– rispettare le disposizioni previste in materia di appalti pubblici.

I progetti devono essere conclusi entro 36 mesi dalla data di emissione del provvedimento di concessione del sostegno ovvero nel rispetto del maggior tempo stabilito da eventuali provvedimenti di proroga.

Gli investimenti sostenuti dal bando riguardano le infrastrutture di piccola scala ovvero infrastrutture per le quali l’investimento totale del progetto non supera i 5 milioni di euro.

L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile.

L’importo massimo ammissibile a contributo è pari a 500mila euro.

L’aliquota di sostegno massima riconosciuta ai beneficiari è pari al 100% dell’investimento (spese effettivamente sostenute).

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno è fissato alle ore 16.00 dell’8 aprile 2024.

 

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Foto tratta da pixabay.com

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