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Aree rurali Ue: prima Conferenza sul Patto, oltre 450 partecipanti

Il 15 e il 16 giugno 2022 si è tenuta a Bruxelles la prima Conferenza sul Patto rurale con oltre 450 partecipanti in rappresentanza dei responsabili politici dell’Ue, nazionali e locali, delle autorità locali e delle parti economiche e sociali.

In una news pubblicata sul portale della Commissione (per la versione completa clicca QUI) si legge che i partecipanti e i membri della Comunità del Patto rurale “hanno concordato la governance del Patto e si sono impegnati a realizzare la Visione a lungo termine per le zone rurali dell’Ue”.

Il Patto rurale è, infatti, uno strumento chiave  per conseguire gli obiettivi di “Una visione a lungo termine per le zone rurali dell’Ue: verso zone rurali più forti, connesse, resilienti e prospere entro il 2040”, adottata dalla Commissione europea nel giugno 2021.

“Sono oltre mille – sottolinea la news – i rappresentanti delle autorità pubbliche, delle organizzazioni della società civile, delle imprese e delle organizzazioni di ricerca, innovazione e accademiche hanno aderito alla comunità del Patto rurale”.

Il Patto rurale mette a confronto, dunque, le autorità e le parti interessate che si occupano di sviluppo territoriale rurale a livello europeo, nazionale, regionale e locale con l’obiettivo prioritario di “amplificare le voci rurali e portarle più in alto nell’agenda politica” e, dunque, di soddisfare le esigenze e rendere concrete le aspirazioni dei residenti rurali.

Secondo Eurobarometro sulle zone rurali pubblicato nell’aprile 2021, le principali esigenze menzionate più frequentemente dai residenti rurali intervistati sono le infrastrutture di trasporto e i collegamenti (44%). Seguono l’accesso all’assistenza sanitaria, all’assistenza all’infanzia o agli anziani e la disponibilità di posti di lavoro/occupazione/opportunità commerciali (27%) e l’infrastruttura digitale (26%).  Priorità, queste, che sono riflesse negli oltre 40 impegni assunti dai partecipanti alla Conferenza.

Sempre nella news si legge che la Commissione “faciliterà l’istituzione e il lavoro del Patto rurale e contribuirà a monitorare i progressi compiuti nell’attuazione degli impegni assunti sotto i suoi auspici” e, tra le altre cose, “avvierà l’Osservatorio rurale dell’Ue per fornire dati più dettagliati sulle tendenze economiche e demografiche nelle zone rurali dell’Ue al fine di informare l’elaborazione delle politiche per lo sviluppo rurale”.

“Oltre 60 miliardi di euro – sottolinea la news – sono disponibili per lo sviluppo rurale nell’ambito della Politica agricola comune per il periodo 2023-2027: almeno il 35% di questi fondi sarà destinato a misure a sostegno dello sviluppo locale, del clima, della biodiversità, dell’ambiente e del benessere degli animali”.

“Oltre il 25% degli investimenti della politica di coesione dell’Ue per il periodo 2014-2020 ha contribuito a mantenere forti le zone rurali. La politica di coesione continuerà a investire nelle zone rurali attraverso gli accordi di partenariato e i programmi operativi del nuovo periodo di programmazione” conclude la news.

Grazie all’accordo della governance del Patto rurale, seguiranno azioni concrete. L’adesione alla Comunità del Patto rurale è ancora aperta e gli impegni possono ancora essere presentati on-line.

 

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Immagine tratta dal portale della Commissione europea

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