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Agricoltori del futuro, l’identikit del Joint Research Centre

Come sarà l’agricoltura nei prossimi decenni e quali caratteristiche avranno gli agricoltori nel 2040? A questi interrogativi ha dato risposta uno studio previsionale dello Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea, i cui risultati sono stati resi noti ieri, 16 dicembre 2020.

“Tenendo conto delle tendenze attuali – si legge in una news pubblicata sul portale della Commissione (per la versione completa clicca QUI) – lo studio prevede che i consumatori diventeranno ancora più consapevoli di come viene prodotto il cibo, mentre i cambiamenti climatici e il degrado ambientale renderanno più difficile l’agricoltura in generale. In pratica, “gli agricoltori non potranno fare affidamento solo sui metodi passati per avere successo in futuro”.

L’analisi previsionale ha visto il coinvolgimento di agricoltori e stakeholder dell’industria agroalimentare, del mondo accademico, della società civile e dei governi “per esplorare 14 megatrend e il loro potenziale impatto sull’agricoltura”.

“Il gruppo – prosegue la news – ha preso in considerazione possibili scenari futuri e ha creato 12 profili dei tipi di agricoltori che probabilmente lavoreranno in un settore agricolo sempre più diversificato entro il 2040”.

Si va, solo per citarne alcuni, dai profili che “hanno molte delle caratteristiche consolidate dell’agricoltura europea e proiettano la loro evoluzione con i cambiamenti tecnologici e socio-economici previsti, tra cui la digitalizzazione e le nuove biotecnologie nonché l’evoluzione dei mercati agricoli, i modelli di consumo e le disuguaglianze economiche” ai profili “che esplorano in modo più approfondito le tendenze sociali, tra cui l’urbanizzazione, la salute e il benessere, la costruzione della comunità e la ridefinizione della nostra relazione con la natura”.

Nuove sfide attendono, dunque, gli agricoltori del futuro che, seppure con approcci differenti, avranno successo solo se riusciranno a rinnovarsi, fornendo risposte nuove ed efficaci in uno scenario nel quale i consumatori diventeranno ancora più consapevoli e i cambiamenti climatici e il degrado ambientale renderanno più difficile l’agricoltura in generale.

Per salvaguardare in futuro la resilienza dell’agricoltura e la sicurezza alimentare, lo studio identifica le seguenti aree di interesse:

  • politiche coerenti per un sistema alimentare più diversificato, con approcci divergenti alla protezione ambientale;
  • consentire la resilienza nella trasformazione degli agricoltori;
  • gestire reti più diversificate e volatili da parte degli agricoltori;
  • nuove forme di comunicazione e collegamento con cittadini e consumatori;
  • riconsiderare l’identità tradizionale dell’agricoltore;
  • modificare le interdipendenze tra agricoltori e zone rurali.

“Grazie all’attenzione rivolta a queste aree – si legge sempre nella news della Commissione – lo studio prevede che gli agricoltori e l’agricoltura contribuiranno attivamente alla transizione verso la sostenibilità entro il 2040, rispettando le aspettative della società e partecipando attivamente alla soluzione”.

Immagine tratta dal portale della Commissione europea

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