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Psr Campania, bandi: 8,3 milioni per accrescere la biosicurezza degli allevamenti suinicoli

Aggiornamento del 27 febbraio 2024 ore 16.00 - Con decreto dirigenziale n. 135 del 27 febbraio 2024 la Regione Campania ha disposto, nell’ambito del periodo transitorio del Psr, la proroga del termine per la presentazione delle domande di sostegno relative al bando della tipologia d’intervento 5.1.1 azione C, approvato con decreto n. 944/2023. Il nuovo termine per il rilascio delle istanze sul portale Sian è fissato al 18 marzo 2024 ore 16.00.

 

Con decreto dirigenziale n. 944 del 21 dicembre 2023 la Regione Campania ha approvato il bando dell’azione C “Investimenti atti ad accrescere la biosicurezza degli allevamenti suini evitando ai maiali e suidi allevati di entrare in contatto con il virus della Peste suina africana” della tipologia d’intervento 5.1.1 “Prevenzione danni da avversità atmosferiche e da erosione suoli agricoli in ambito aziendale ed extra aziendale” del Psr (periodo transitorio).

L’azione C della tipologia 5.1.1 – una delle principali novità introdotte nella versione 12.0 del Programma – si prefigge di contenere la diffusione della Peste suina africana (Psa). Si tratta di una malattia virale trasmissibile che colpisce i suini domestici e i cinghiali selvatici e che, pertanto, influisce gravemente sulla redditività del settore zootecnico suinicolo e incide, in modo significativo, anche sulla produttività del settore agricolo.

Tra gli allevamenti suinicoli particolarmente vulnerabili vi sono quelli del Suino razza casertana, tipo genetico autoctono da annoverarsi tra le razze animali a limitata diffusione iscritte nei Registri anagrafici e, pertanto, meritevoli di tutela.

Il bando ha una dotazione finanziaria di circa 8,3 milioni di euro e trova applicazione sull’intero territorio regionale.

Possono presentare domanda di sostegno gli imprenditori agricoli (ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile), in forma singola (ditte individuali) o associata (società di capitale, società di persone o cooperative) che conducono aziende zootecniche con allevamento di suini e/o suidi ed in possesso, all’atto di presentazione dell’istanza, dei seguenti requisiti:

– essere titolare di allevamento suinicolo in attività come imprese individuali, società (di persone o capitali) o cooperative iscritte nel Registro delle Imprese istituito presso la Camera di Commercio territorialmente competente e alla Banca Dati nazionale dell’Anagrafe zootecnica (Bdn);

– essere titolari di partita Iva con un codice Ateco 2007 appartenente alla sezione A Divisione 01 fino alla 01.50;

– essere in possesso di posizione contributiva/previdenziale in ambito agricolo;

– non essere registrato come allevamento di suini familiari da autoconsumo nella Bdn;

– essere in possesso di un allevamento con consistenza, alla data di emanazione del bando, di almeno 5 capi suini come rilevabile dal Registro di stalla informatizzato della Bdn;

– essere in possesso dei beni su cui realizzare gli investimenti (la disponibilità giuridica dei beni immobili deve essere assicurata per il periodo necessario alla realizzazione dell’intervento e per i successivi 5 anni dal pagamento finale e risultare da contratto registrato o atto aggiuntivo al contratto stesso, analogamente registrato, con espressa autorizzazione ad eseguire miglioramenti);

– essere in possesso di tutti gli atti di assenso prescritti e necessari per la realizzazione delle opere previste dalla normativa vigente ovvero delle relative richieste presentate agli enti competenti, a corredo del progetto esecutivo o definitivo;

– aver totalizzato un punteggio minimo, qualora ne ricorrano le condizioni, sulla base degli specifici criteri di selezione di cui all’articolo 11 del bando (a parità di punteggio, sarà data priorità ai progetti con spesa ammessa minore e, in subordine, ai beneficiari di età inferiore e, nel caso di società a quelle con data di costituzione più recente);

– possedere i requisiti di affidabilità previsti al par. 12.1 (Affidabilità del richiedente) delle Disposizioni generali.

Sono ammissibili al contributo gli investimenti aziendali sostenuti a partire dal 26 maggio 2023 (vale a dire dalla data di notifica ufficiale dell’epidemia di Peste suina africana in Campania) e che abbiano per oggetto il miglioramento e/o l’adeguamento delle strutture aziendali in funzione della riduzione degli effetti della Psa sul potenziale produttivo agricolo degli allevamenti suinicoli o suidi.

Nello specifico è finanziabile la realizzazione ex-novo e/o l’adeguamento di protezioni con una doppia recinzione perimetrale delle intere strutture allevatoriali tali da consentire all’allevamento che ne sia oggetto di conseguire, dopo l’investimento, un aumento della propria biosicurezza (cd. “biosicurezza rafforzata”), evitando ai maiali e suidi allevati di entrare in contatto con il virus della Psa.

La doppia recinzione perimetrale deve essere fissa nel terreno (con esclusione di opere in cemento) e prevedere uno spazio tra recinzione interna (che può essere metallica o elettrica) e quella esterna (che può essere solo metallica) di almeno 100 centimetri al fine di impedire il contatto muso – muso tra i suini allevati e gli eventuali cinghiali selvatici presenti all’esterno dell’allevamento nonché consentire l’adeguata pulizia e gestione della fascia.

Ai fini dell’ammissibilità, le recinzioni devono rispettare le prescrizioni tecniche dettagliate nell’articolo 5 del bando.

Per quanto riguarda le recinzioni metalliche, è ammissibile la realizzazione e messa in opera di recinzioni con pali zincati o di essenze legnose resistenti alla marcescenza, con altezza non superiore a 150 cm fuori terra ed interrati per almeno 30 cm, sostenuti ed ancorati in appositi plinti oppure, nel caso dei pali legnosi, infissi direttamente nel terreno.

I pali di sostegno devono essere posti ad una distanza di massimo 2 metri l’uno dall’altro e per fissare la rete il filo di ferro zincato deve essere teso orizzontalmente, fra un palo e l’altro, in almeno tre punti.

Le reti della recinzione possono essere realizzate con rete metallica – con filo di diametro minimo di 5 mm e maglia uguale o inferiore a 10 cm romboidali o rettangolari – e devono essere interrate di almeno 30 cm (non sono ammissibili cordoli di cemento). Per impedire il sottopasso, al margine inferiore deve essere posto del filo di ferro zincato.

I recinti devono essere dotati di apposito cancello realizzato in telaio metallico o in legno di almeno 1,5 metri di larghezza (cioè pari ad almeno all’altezza della recinzione) e di una traversa anti-scavo in legno e/o ferro ed avere un’altezza da terra non superiore a 10 cm.

In aree collinari e montane l’altezza della rete è proporzionale alla pendenza: specificatamente, nel caso di inclinazione di 45° o superiore, la rete deve essere alta almeno il doppio dell’altezza minima.

Passiamo ora alle recinzioni elettriche, che possono essere solo interne. Ai fini dell’ammissibilità, la recinzione deve essere dotata di elettrificatore e messa a terra, paletti e isolatori, fili conduttori e sistema di controllo, e constare di almeno tre fili elettrici posti a diversa altezza, vale a dire tra 10 e 60 cm.

La distanza massima tra i pali di sostegno è fissata in 3 metri mentre i cartelli di avvertimento per segnalare la struttura con passaggio di corrente elettrica devono essere collocati a 50 metri l’uno dall’altro.

La recinzione deve essere realizzata ed installata a norma di legge e collocata al di fuori dei coni visivi di un’eventuale rete sentieristica dell’area in modo da ridurne al massimo l’impatto visivo.

L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile.

La percentuale di sostegno è pari all’80% della spesa ammessa a finanziamento.

Il costo ammissibile massimo è di 200mila euro per progetto ed ogni impresa può presentare un solo progetto nel periodo 2023 – 2025. É facoltà del richiedente presentare progetti per un importo superiore al suddetto massimale, fermo restando che il contributo concedibile sarà calcolato nel rispetto del limite massimo di spesa.

Le domande di sostegno potranno essere presentate a partire dal 10 gennaio 2024 ed entro il termine ultimo del 29 febbraio 2024 alle ore 16.00.

Per scaricare gli allegati alla domanda in formato editabile clicca QUI

 

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Foto tratta da pixabay.com

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