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Psr Campania, assessore Caputo: “12,8 milioni alle imprese zootecniche bufaline per l’ammodernamento aziendale ed una migliore gestione dei reflui”

Nei giorni scorsi la Regione Campania ha approvato le graduatorie definitive relative a due bandi del Psr 14-20 rivolti alle aziende zootecniche della filiera bufalina:

– il terzo bando, adottato con decreto n. 643/2023, della tipologia d’intervento  4.1.1 azione B “Sostegno a investimenti nelle aziende zootecniche bufaline”;

– il terzo bando, adottato con decreto n. 644/2023, della tipologia d’intervento 4.1.5 “Investimenti finalizzati all’abbattimento del contenuto di azoto e alla valorizzazione agronomica dei reflui zootecnici”.

“Complessivamente abbiamo ammesso a finanziamento 18 domande di sostegno per un contributo totale pari a 12,8 milioni di euro: grazie a queste risorse, le imprese zootecniche della filiera bufalina realizzeranno progetti di ammodernamento aziendale e per una migliore gestione dei reflui ” ha commentato su Facebook l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo.

Destinata esclusivamente alle aziende zootecniche della filiera bufalina della Campania, l’azione B della tipologia 4.1.1 sostiene gli investimenti volti a un’adeguata ristrutturazione e ammodernamento delle aziende del comparto oltre che di una riorganizzazione dei processi produttivi. Si intende, dunque, promuovere e sostenere: l’affermazione di un’agricoltura forte, giovane e competitiva, propensa alla innovazione, favorendo i processi di ricambio generazionale qualificato; la riduzione delle debolezze strutturali delle aziende bufaline, stimolando la competitività, lo sviluppo e la migliore organizzazione della filiera produttiva nonché la realizzazione di progetti compatibili con le possibilità di spesa delle aziende; la riduzione dell’impatto ambientale dell’allevamento bufalino; il miglioramento del benessere animale, della biosicurezza e della qualità delle produzioni.

“In relazione al bando dell’azione B della tipologia 4.1.1 – ha affermato l’assessore Caputo – sono state approvate ben 15 istanze sulle 20 presentate: i beneficiari inseriti nella graduatoria definitiva riceveranno un contributo complessivo di 9,2 milioni di euro a fronte di una spesa ammissibile di 18,2 milioni”.

“Questo intervento strategico – ha evidenziato l’assessore – ha scontato la situazione di incertezza attraversata dal mondo bufalino, ma ha dimostrato un trend crescente in termini di adesioni, qualità progettuale, tasso di approvazione delle domande presentante e risorse impegnate per le istanze ammesse a finanziamento. Tutto questo ci induce ad essere molto fiduciosi circa l’esito del bando, di prossima emanazione, dell’intervento SRD02 del Csr 23-27”.

La tipologia 4.1.5 del Psr sostiene gli investimenti realizzati dalle aziende zootecniche della filiera bufalina campana per migliorare la gestione dei reflui e la loro utilizzazione agronomica attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche e di processo in grado di ridurre gli eccessivi apporti di nitrati, al fine di preservare la risorsa idrica, e le emissioni in atmosfera di ammoniaca e gas serra. In linea con i criteri della bioeconomia circolare, i processi introdotti possono consentire la produzione di energia rinnovabile nonché di fertilizzanti organici e ammendanti.

“Per quanto concerne il bando della 4.1.5 – ha aggiunto l’assessore Caputo – sono stati ammessi a finanziamento, per complessivi 3,6 milioni di euro, solo 3 progetti, a fronte dei 5 presentati, che però risultano molto innovativi sul fronte delle soluzioni tecnologiche adottate, che prevedono sistemi di abbattimento dell’azoto e, spesso, anche di cogenerazione di biogas ed energia termica, oltre ad essere rilevanti per il valore economico del singolo investimento”

“L’impiantistica realizzata grazie al Psr – ha concluso l’assessore Nicola Caputo – può essere considerata, a buon diritto, una sperimentazione applicativa di nuovi modelli organizzativi e gestionali che, se fornirà, come si auspica, risposte positive alla problematica della corretta gestione dei reflui zootecnici all’interno degli allevamenti, potrà innescare un ciclo virtuoso anche a vantaggio delle strutture allevatoriali di minori dimensioni, che saranno spinte ad associarsi per il conferimento dei propri reflui ad impianti a carattere interaziendale”.

 

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