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Akis e formazione dei consulenti, tandem vincente

La Campania è tra le poche regioni italiane che, utilizzando le misure del Psr 14-20, stanno cercando di costruire reti secondo il ‘modello’ Akis (acronimo di ‘Agricultural Knowledge and Innovation Systems), al quale la Politica agricola comune (Pac), che entrerà in vigore dal 1°gennaio 2023 dopo il periodo di transizione, riconosce un ruolo decisivo per il conseguimento di ambiziosi obiettivi quali promuovere un settore agricolo smart (intelligente) e resiliente, sostenere la cura per l’ambiente e l’azione per il clima nonché stimolare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali.

E’ quanto emerso dal webinar “Ecosistemi della conoscenza. La sottomisura 2.3 in Campania”, che si è svolto ieri, 11 ottobre 2021 e nel corso del quale sono state illustrate le peculiarità del bando di gara della tipologia d’intervento 2.3.1 “Formazione dei consulenti” del Psr, con scadenza l’8 novembre 2021, alle ore 13.00.

L’obiettivo della Regione Campania è selezionare gli operatori economici che avranno il compito di progettare e realizzare attività formative in grado di accrescere le conoscenze specifiche dei consulenti fanno parte degli staff tecnici degli organismi che forniscono servizi di consulenza aziendale nell’ambito della tipologia 2.1.1 del Psr (per ulteriori informazioni sul bando clicca QUI).

In particolare, i beneficiari selezionati – vale a dire enti di formazione professionale accreditati ai sensi della delibera di Giunta regionale n.242/2013, università, scuole di studi superiori universitari, istituti di ricerca con competenza specifica nelle tematiche messe a bando, istituti tecnici agrari – dovranno dimostrare di essere in grado di costruire, sulla base di uno specifico accordo di partenariato, una rete di enti, imprese e organizzazioni che possa svolgere  tutte le funzioni proprie dell’Akis (in italiano Scia, vale a dire ‘Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura’) (per saperne di più clicca QUI).

In tutto dovranno essere implementate cinque reti, una per ciascuno dei comparti oggetto nel bando: Zootecnia e produzioni di origine animale; Ortoflorofrutticoltura; Colture mediterranee; Cerealicoltura e colture industriali; Turismo rurale e sistemi di accoglienza locale.

Nella costruzione di queste reti, i beneficiari dovranno coinvolgere componenti pubbliche (enti di ricerca, enti locali, istituti tecnici, centri di eccellenza, etc.) e private (organismi di consulenza, enti di formazione, enti di ricerca, imprese, organizzazioni di produttori, associazioni di categoria, etc.) in modo da erogare un ottimale servizio di formazione: la pluralità dei soggetti garantisce, infatti, l’ampliamento delle conoscenze trasferibili e, di conseguenza, la maggiore efficacia dell’azione dei consulenti formati.

Attraverso la tipologia 2.3.1 del Psr, la Regione Campania mira, dunque, alla creazione di ‘ecosistemi della conoscenza’ che siano la sede dello sviluppo di competenze condivise da mettere al servizio, tramite i consulenti, del settore primario. In questo nuovo scenario, i consulenti avranno un ruolo fondamentale perché chiamati a fare da trait d’union tra le aziende agricole e agroalimentari e il mondo dell’innovazione.

Nel corso del webinar coordinato dalla dirigente regionale Brunella Mercadante sono intervenuti Ferdinando Gandolfi, responsabile della misura 2 del Psr Campania, Concetta Menna del Crea Pb e Alfonso Setaro e Antonio Fusco dell’Assistenza tecnica Psr.

 

Per scaricare le presentazioni clicca QUI

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