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Psr Campania, bandi: 10 milioni per sostenere la piccola agroindustria

Con decreto dirigenziale n. 276 dell’11 luglio 2022 la Regione Campania ha approvato il bando della tipologia d’intervento 4.2.2 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli per micro-iniziative agroindustriali” del Psr.

La tipologia 4.2.2 è una delle novità del periodo transitorio del Psr Campania: è rivolta alle imprese di più recente costituzione o con fatturati di modesta entità attive nel settore della lavorazione e/o trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli con l’obiettivo di favorire i processi di digitalizzazione aziendale attraverso l’utilizzo delle tecnologie afferenti al Piano di Transizione 4.0 e lo sviluppo di canali commerciali come l’e-commerce nonché tecnologie volte a facilitare la tracciabilità dei prodotti agricoli trasformati.

Si tratta, in buona sostanza, di strumenti che contribuiscono a ridurre le distanze tra imprese, fornitori e clienti con l’obiettivo di  garantire la resilienza delle piccole realtà imprenditoriali e la tenuta del tessuto socio-economico dei territori di riferimento.

La nuova tipologia punta anche a: aumentare l’efficienza aziendale; favorire l’occupazione e la diversificazione delle produzioni; privilegiare gli investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale, in una logica di integrazione fra il settore agricolo e quello agroindustriale; incoraggiare lo sviluppo di micro-attività inserite in un sistema di filiera corta e mercati locali; favorire le energie rinnovabili, l’economia circolare e la bioeconomia.

Il bando ha una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro e trova applicazione su tutto il territorio regionale.

Possono presentare domanda di sostegno le imprese iscritte alla Camera di Commercio che operano nel settore della lavorazione e/o trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, che hanno già costituito, aggiornato e validato il fascicolo aziendale e che rispettino almeno uno dei seguenti requisiti:

– essere un’impresa di nuova costituzione, cioè iscritta alla Camera di Commercio da meno di un anno alla data di presentazione dell’istanza;

– essere un’impresa costituita da più di un anno e con un fatturato, riferito all’anno contabile 2020, inferiore ai 700mila euro.

Ai fini dell’eleggibilità della domanda di sostegno, il bando fissa una serie di condizioni tra cui:

– gli investimenti devono essere realizzati su immobili nella disponibilità del richiedente (proprietà, diritto reale, diritto personale di godimento, con esclusione del comodato d’uso);

– gli investimenti devono implementare almeno uno dei seguenti strumenti tecnologici e/o di digitalizzazione: a) macchinari innovativi e/o investimenti immateriali che utilizzano le tecnologie del modello industria 4.0 di cui agli allegati A e B della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016; b) piattaforma e-commerce, progettata con il seguente contenuto minimo in termini di moduli/funzionalità: gestione magazzino, gestione listino prezzi, offerte e pagamenti, gestione clienti/vendite, ottimizzazione per dispositivi mobili;

– il progetto aziendale deve riguardare la fase di lavorazione e/o trasformazione e la commercializzazione dei prodotti in entrata rientranti nell’ambito di applicazione dell’art. 42 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea  (prodotti compresi nell’Allegato I del Tfue) ed esclusivamente nell’ambito delle seguenti filiere: ortofrutticola, florovivaistica, vitivinicola, olivicolo-olearia, cerealicola, carne, lattiero-casearia, piante medicinali e officinali, canapa; il prodotto ottenuto dalla trasformazione (in uscita) potrà essere un prodotto non elencato nell’Allegato I del Tfue;

– il progetto aziendale deve garantire: l’utilizzo di materia prima di provenienza extra-aziendale per una quota superiore al 50% della materia prima che l’impresa intende lavorare/trasformare/commercializzare; una partecipazione dei produttori agricoli per una quota superiore al 50% della materia prima di provenienza extra-aziendale che, pertanto, sarà fornita direttamente dagli stessi produttori agricoli anche fuori dall’ambito regionale, ma comunque di origine dell’Unione Europea.

Sono ammissibili a contributo le seguenti categorie di spesa:

a) miglioramento di immobili destinati esclusivamente alle attività di lavorazione e/o trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli quali opifici, depositi, locali per la vendita diretta e uffici (queste ultime due tipologie di immobili devono essere localizzate all’interno del sito produttivo);

b) acquisto di nuovi impianti, macchinari e attrezzature: impianti, macchinari e attrezzature finalizzati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli; macchinari innovativi che utilizzino le tecnologie del modello industria 4.0 di cui all’allegato A della legge 232/2016; impianti finalizzati al risparmio idrico (riutilizzo/riciclaggio delle acque di processo) e alla produzione di energia da fonti rinnovabili da utilizzare esclusivamente per esigenze aziendali, ricordando che:

– gli impianti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili devono rispettare i criteri minimi di efficienza previsti dalla normativa in materia e non comportare occupazione di suolo agricolo;

– gli investimenti riferiti ai generatori di calore e a impianti di cogenerazione alimentati da biomasse sono ammissibili al finanziamento purché: utilizzino prevalentemente biomassa da scarti di produzione; non utilizzino biomassa da produzioni agricole a questo dedicate, come stabilito dal decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006; non utilizzino biomassa classificabile come rifiuto ai sensi della normativa ambientale vigente in materia di rifiuto (d.lgs. n.152/2006);

– gli investimenti in impianti di cogenerazione, il cui scopo principale è la generazione di energia elettrica da biomassa, sono ammissibili al finanziamento a condizione che sia recuperata ed utilizzata in azienda una percentuale minima pari al 50% dell’energia termica totale prodotta dall’impianto, in conformità a quanto disposto dal Reg. (Ue) n. 807/2014 (art. 13, comma 1, lett. d) );

– sono finanziabili le sole spese per il vano di carico isotermico o refrigerato dei mezzi di trasporto connessi al ciclo produttivo aziendale;

c) acquisto di programmi informatici: programmi informatici; investimenti immateriali che utilizzano le tecnologie del modello industria 4.0 di cui all’allegato B della legge n. 232/2016; piattaforma e-commerce progettata con un determinato contenuto minimo in termini di moduli/funzionalità (gestione magazzino, gestione listino prezzi, offerte e pagamenti, gestione clienti/vendite; ottimizzazione per dispositivi mobili); altri programmi informatici;

d) spese generali: entro i massimali indicati nel bando (le spese generali non sono riconosciute sugli investimenti immateriali: programmi informatici, brevetti e licenze).

L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile. La spesa massima ammissibile per progetto e per soggetto beneficiario è pari a 250mila euro mentre l’entità del sostegno è fissata nella misura del 60%.

Per le operazioni fuori dal campo di applicazione dell’art. 42 del Tfue (il prodotto risultante dalla trasformazione non è compreso nell’Allegato I del Tfue) si applica il regime “de minimis”: il sostegno (del 60% della spesa ammissibile) concorrerà fino al massimale di 200mila euro nell’arco di tre anni.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno sul portale Sian è fissato al 21 settembre 2022.

 

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Foto tratta da pixabay.com

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