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Mosca orientale della frutta (▶️ Azioni di contrasto)

La Bactrocera dorsalis, meglio nota come mosca orientale della frutta, non è un insetto pericoloso per la salute dell’uomo, ma è dannoso per il comparto ortofrutticolo poiché è in grado di attaccare i frutti di un gran numero di colture da reddito (circa 300 specie). Contenere la diffusione dell’insetto è di fondamentale importanza per evitare l’adozione di misure restrittive sull’esportazione di frutta e ortaggi provenienti dalle zone infestate.

In seguito ai primi ritrovamenti in un’area circoscritta della Campania, il Servizio Fitosanitario della Regione  – incardinato presso la Direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali –  ha attivato una serie di misure ufficiali per conoscere la reale distribuzione sul territorio della mosca orientale della frutta e programmarne il contenimento e l’eradicazione, fino alla predisposizione di un Piano d’azione approvato con delibera di Giunta regionale n. 714 del 20 dicembre 2022.

 

✅ Area delimitata

Il Piano d’azione trova applicazione nella cosiddetta “area delimitata”, individuata con decreto dirigenziale n. 176 del 12 ottobre 2022 e formata dall’insieme di:

a) area infestata (Palma Campania, Carbonara di Nola, Domicella, Liveri, Nola, Ottaviano, San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano), vale a dire il territorio nel quale sono stati registrati diversi ritrovamenti di Bactrocera dorsalis nelle trappole, più una fascia larga un chilometro;

b) area cuscinetto, cioè il territorio ricadente in una fascia della larghezza di 7,5 km partendo dal bordo esterno dell’area infestata.

 

✅ Misure di eradicazione

Le misure di eradicazione previste dal Piano di eradicazione sono:

– il blocco della movimentazione per: i frutti delle specie ospiti, il terreno proveniente dai campi di produzione di specie ospiti, le piante da impianto con terreno, le piante da impianto di specie ospiti con frutti sopra;

– l’applicazione di insetticidi;

– i trattamenti con esche insetticide selettive;

– la tecnica dell’annientamento maschile;

– il trattamento del suolo;

– la raccolta e la distruzione totale dei frutti dalle piante con frutti sintomatici o dalle piante dove sono state posizionate le trappole che hanno catturato negli ultimi due mesi e dalle piante limitrofe ubicate nel raggio di 10 metri;

– l’incremento del numero delle trappole.

 

✅ Deroghe

È consentita la movimentazione dei frutti al di fuori dell’area infestata solo se:

– provengono da un sito di produzione indenne riconosciuto e autorizzato dal Servizio Fitosanitario regionale (SFR) e se gli stessi sono stati trattati con specifici prodotti fitosanitari, oppure se la coltivazione è stata protetta da idonee reti; anche la movimentazione dai centri di lavorazione/magazzini ubicati nell’area infestata è consentita, ma solo se i frutti provengono da siti riconosciuti indenni e i centri hanno adottato misure preventive, valutate dal SFR, all’introduzione, anche accidentale, della mosca;

– sono stati sottoposti a controlli da parte del SFR prima della commercializzazione e su campioni rappresentativi, oppure sottoposti a trattamento termico certificato.

È consentita la movimentazione delle piante:

– con terreno, senza frutti, al di fuori dell’area infestata se nei sei mesi precedenti allo spostamento sono state protette attraverso idonee misure fisiche, totali o parziali, o se sono state invasate con terreno proveniente da area libera da coltivazioni e posizionate lontano da piante di specie ospiti con frutti;

– con frutti solo se la protezione è stata totale e sono stati applicati trattamenti fitosanitari preventivi per la mosca.

 

✅ Come riconoscere un sito indenne

Ai sensi del decreto dirigenziale n. 3 del 10 gennaio 2023 – integrato dal decreto n. 119 del 15 marzo 2023 – per movimentare i frutti di specie ospite al di fuori della zona infestata è necessario presentare istanza per il riconoscimento del sito di produzione indenne, riconoscibile tale ai sensi del Piano di azione. I modelli sono scaricabili dal portale www.agricoltura.regione.campania.it/difesa/bactrocera.html

Le istanze vanno presentate via Pec a: 500721@pec.regione.campania.it

Il Servizio Fitosanitario regionale verifica la completezza delle istanze e la relativa ricevibilità, predispone un’ispezione per il riconoscimento del sito di produzione indenne e provvede, dove riscontrato, ad emanare atto ufficiale.

 

✅ Come riconoscere la Bactrocera dorsalis 

Il corpo dell’insetto, dai colori giallo e marrone, è lungo circa 8 millimetri e la sua apertura alare è molto ampia. Sull’addome sono presenti due strisce nere orizzontali e una mediana longitudinale che formano una lettera T.

I danni che causa sui frutti sono provocati dalle punture di ovideposizione e dall’attività trofica delle larve, le quali si sviluppano in modo gregario nutrendosi della polpa della frutta, provocandone il disfacimento e/o la cascola anticipata. Le larve mature abbandonano i frutti attaccati per andare a impuparsi nel terreno.

👉 La presenza di adulti o frutti attaccati riconducibili alla Bactrocera dorsalis deve essere tempestivamente segnalata al Servizio Fitosanitario regionale all’indirizzo e-mail sos.fitosanitario@regione.campania.it

👉 Numero verde 800 881017

MODULISTICA

Consultare la sezione dedicata alla Bactrocera dorsalis del portale regionale Agricoltura.

TRATTAMENTI FITOSANITARI

Consultare la sezione dedicata alla Bactrocera dorsalis del portale regionale Agricoltura.

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