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Psr Campania, efficacia: i risultati della seconda indagine

Che cosa ha funzionato finora nell’attuazione del Psr Campania e su quali aspetti è necessario apportare correttivi, anche in vista del nuovo Programma di Sviluppo Rurale?

Questi interrogativi trovano risposta nella seconda indagine sull’efficacia del Programma effettuata dalla Regione Campania tra l’agosto 2019 e il gennaio 2020.

Sono 222 i questionari compilati, in forma rigorosamente anonima, sul portale regionale dell’Agricoltura.

Vediamo qualche risultato. Per il 56% delle risposte il Psr rappresenta un’occasione da non perdere per chi intende avviare un’impresa agricola o consolidare un’attività già intrapresa. E per il 76% degli intervistati il Programma è una valida opportunità per le Pubbliche Amministrazioni in quanto costituisce l’unica fonte di finanziamento di investimenti altrimenti non realizzabili.

Per quanto concerne gli aspetti curati con maggiore efficacia nel corso dell’attuazione del Programma, gli utenti non hanno avuto dubbi. Per il 52,3% delle risposte il linguaggio delle comunicazioni è stato di buon livello. A seguire l’accesso alla documentazione (22,1%) e la formulazione dei bandi (18,9%). Gradimento decisamente più basso per i tempi delle procedure e per quelli di liquidazione.

Strumenti di comunicazione attivati: il giudizio è complessivamente positivo per il 56% degli intervistati. Il 54% delle risposte considera, poi, tempestiva la divulgazione delle modifiche apportate alle procedure.

Il Psr è al passo con i tempi, affronta temi come il cambiamento climatico o il potenziamento del biologico? Per il 76,6% delle risposte questa apertura all’attualità c’è.

Ed ora la nuova programmazione cui la Regione Campania sta già lavorando. Sul fronte delle priorità, per il 27,9% bisogna adoperarsi in particolare per assicurare la competitività del tessuto imprenditoriale regionale mentre la vivibilità nelle aree rurali è determinante per il 25,7% degli intervistati. Il 22,5% considera fondamentale l’attenzione ai mutamenti climatici e la sostenibilità ambientale e solo per il 9% delle risposte la priorità è la gestione del rischio in agricoltura.

La certezza dei tempi è l’aspetto più importante su cui investire nel nuovo Programma: il 39,6% degli intervistati chiede tempi certi nella valutazione delle proposte progettuali. Il 25,7% considera prioritario lo snellimento procedurale mentre il 22,1% mette al primo posto la chiarezza e l’immediatezza di bandi e procedure.

Sul fronte della dotazione finanziaria, nella nuova programmazione per il 37,4% delle risposte occorre puntare sull’ammodernamento delle imprese agricole già esistenti. Seguono con il 28,4% il sostegno ai giovani imprenditori e con il 18% la ricerca e l’innovazione. In relazione agli strumenti più utili per l’efficacia alla nuova programmazione, per il 33,3% degli intervistati occorre accrescere le competenze degli uffici istruttori, per il 21,6% aumentare le campagne di ascolto sul territorio e per il 20,3% potenziare gli uffici territoriali dell’Amministrazione regionale.

Infine, il capitolo dedicato alla comunicazione sulla nuova programmazione: per il 49,5% degli intervistati il portale web è il principale canale per tenersi informati. Seguono le newsletter (15,3%), gli eventi e manifestazioni (13,5%) e i social network (12,2%).

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Illustrazione tratta da pixabay.com

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