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Pac 23-27, Piano strategico nazionale: Regioni a confronto

“Il ritardo accumulato nella costruzione del Piano strategico nazionale per la Pac 23-27 e il suo invio alla Commissione  europea entro il 31 dicembre 2021 impone di procedere con lucidità e pragmatismo sui diversi punti per assicurare coerenza alla strategia che, con il lavoro sinergico con gli assessori all’agricoltura delle altre regioni, stiamo mettendo in campo per renderla non solo ‘ricevibile’, come vuole il Ministero delle Politiche agricole, ma politicamente sostenibile per i territori che rappresentiamo”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, in un post pubblicato su Facebook e dedicato alla riunione della Commissione Politiche agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è tenuta ieri, 11 novembre 2021, a Roma.

L’assessore Caputo ha definito la riunione “intensa, partecipata e ricca di spunti”, ma ha anche posto l’accento sulle criticità, più volte sottolineate, del percorso individuato dal Ministero delle Politiche agricole per la definizione del Piano strategico nazionale per la Pac 23-37. Criticità, come ha scritto l’assessore, “sia nell’impostazione metodologica dei lavori (scarso coinvolgimento delle Regioni) che tecnica: non si può pianificare l’agricoltura italiana senza dati di settore e senza quantificazione delle risorse finanziare da assegnare ai singoli interventi”.

“L’estrema difficoltà delle Regioni – ha affermato l’assessore – a fornire una fattiva collaborazione nella stesura delle schede di intervento dello sviluppo rurale nasce dall’assenza delle decisioni relative alle scelte strategiche del Primo Pilastro e, in particolare, degli eco-schemi, i cui interventi non solo devono essere complementari con quanto programmato nello sviluppo rurale ma anche definiti, sul piano politico, nel numero: pochi, a sostegno delle filiere e di interesse comune nazionale. Convergenza da parte di tutte le Regioni c’è stato sull’eco-schema delle api nel pieno rispetto di quanto previsto, prima dal Green Deal e poi dalla strategia ‘Dal produttore al consumatore’”.

“La nostra preoccupazione – ha aggiunto Caputo – è che non solo, nonostante i numerosi richiami e contributi forniti, si proceda troppa velocemente e con pochi elementi informativi alle numerose scelte, spesso di rilievo anche politico, sulle questioni vitali per l’agricoltura e il sistema rurale italiano, ma anche che non venga poi definito, sin da ora, il ruolo delle Autorità di gestione regionali ed il loro rapporto con gli organi centrali ministeriali in fase di attuazione del Piano strategico. Perplessità che ho, poi, rappresentato al ministro Stefano Patuanelli nel corso del mio intervento nella successiva riunione pomeridiana, in prosecuzione ai lavori della Cpa”.

La Commissione Politiche agricole si riunirà la prossima settimana. Un appuntamento importante, nel corso del quale, ha evidenziato l’assessore, “dovranno necessariamente chiarirsi alcuni elementi per evitare fraintendimenti e affermare alcuni principi imprescindibili per il perfezionamento del Piano strategico, il suo funzionamento e la sua efficacia”.

“Come Regione Campania – ha concluso l’assessore Caputo – saremo molto puntuali nel valutare che il documento unitario sull’Architettura verde nazionale, che sarà alla base del prossimo incontro, non  prescinda da alcuni contenuti: condivisione preventiva tra ministro e assessori delle scadenze, dei contenuti e valori da sottoporre alle Autorità di gestione e al Tavolo di partenariato nazionale; assicurare la piena prerogativa delle Autorità regionali nella programmazione e gestione degli interventi di sviluppo rurale del Piano strategico; assicurare la partecipazione di rappresentanti regionali nei momenti di confronto con la Commissione europea sia in fase di preparazione sia durante la negoziazione del Piano; assicurare la corretta sequenza delle decisioni, nell’ordine: Primo Pilastro, interventi dello sviluppo rurale, nazionali e regionali, riparto delle risorse Feasr; definizione degli interventi di sviluppo rurale nel Piano strategico al ‘livello adeguato di dettaglio’ per consentire alle Autorità di gestione regionali l’autonoma programmazione e gestione degli stessi; formalizzazione di un adeguato sistema di governance del Piano strategico e del sistema di relazioni tra Autorità di gestione del Piano e le Autorità di gestione regionali”.

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