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Politica agricola comune, pubblicato il Regolamento transitorio

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (Guue) serie L437 di ieri, 28 dicembre 2020, il Regolamento (Ue) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 dicembre 2020che stabilisce alcune disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) negli anni 2021 e 2022 e che modifica i regolamenti (Ue) n. 1305/2013, (Ue) n. 1306/2013 e (Ue) n. 1307/2013 per quanto riguarda le risorse e l’applicazione negli anni 2021 e 2022 e il regolamento (Ue) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la distribuzione di tale sostegno in relazione agli anni 2021 e 2022.

Il nuovo Regolamento, a favore del quale i co-legislatori si erano espressi nelle scorse settimane (per saperne di più sulla posizione dell’Europarlamento clicca QUI), introduce il cosiddetto “periodo transitorio” della Politica agricola comune (Pac) 2014-20, che si concluderà il 31 dicembre 2022 con l’entrata in vigore della nuova Pac 23-27, il cui quadro normativo, com’è noto, è ancora in fase di negoziato tra Parlamento europeo e Consiglio dell’Ue.

Nel corso del 2021 e 2022 troveranno dunque applicazione le norme della Pac 14-20, garantendo così la continuità dei pagamenti agli agricoltori e degli altri beneficiari.

Per quanto attiene allo sviluppo rurale, il nuovo Regolamento ha modificato il Regolamento (Ue) n. 1303/2013, prorogando così il periodo di durata dei Psr 14-20 fino al 31 dicembre 2022.

Per prorogare la conclusione del proprio Psr, l’Autorità di gestione dovrà presentare alla Commissione europea una proposta di modifica del Programma per il periodo transitorio, in ottemperanza a quanto prevede il Regolamento (Ue) n. 1305/2013.

Nel biennio 21-22 la dotazione complessiva dei Psr di tutti gli Stati membri ammonta a 34,96 miliardi di euro (a prezzi correnti), di cui:

  • 26,88 miliardi di risorse ordinarie, di cui 14,78 miliardi per il 2021 e 12,10 miliardi per il 2022, provenienti dal Quadro finanziario pluriennale dell’Ue per il periodo 21-27 (Qfp) (per saperne di più sul Qfp clicca QUI);
  • 8,07 miliardi di risorse aggiuntive, di cui 2,39 miliardi per il 2021 e 5,68 miliardi per il 2022, provenienti dallo strumento temporaneo per la ripresa Next Generation Eu (Ngeu) (per approfondimenti su Ngeu clicca QUI).

La dotazione finanziaria complessiva dei Psr italiani è pari a 6,91 miliardi di euro (a prezzi correnti), di cui:

  • 6 miliardi di risorse ordinarie, vale a dire 3 miliardi in quota Feasr provenienti dal Qfp (1,65 miliardi per il 2021 e 1,35 miliardi per il 2022) ed altri 3 miliardi di cofinanziamento nazionale;
  • 910,6 milioni di risorse aggiuntive Feasr provenienti dal Ngeu (269,4 milioni per il 2021 e 641,2 milioni per il 2022), per le quali non sussiste l’obbligo di cofinanziamento nazionale.

Anche nel biennio 21-22 troverà applicazione la regola del disimpegno automatico prevista dal Regolamento (Ue) n. 1306/2013: le Autorità di gestione avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per spendere le risorse comunitarie e chiudere i rispettivi programmi.

Foto tratta da pixabay.com

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